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Alla metà del Seicento, Torino corteggiava i Cantoni cattolici cercando di rinnovare i precedenti trattati di alleanza e a tal fine mandò il barone di Grésy in una complessa ambasceria in Svizzera. Il diplomatico sabaudo dovette giostrarsi con i numerosi Cantoni e le loro puntigliose richieste. Fino all’ultimo momento le trattative furono serrate, ma dopo lunghi sforzi il trattato, che prevedeva clausole di tipo economico, politico e militare, venne finalmente siglato. In alcuni borghi elvetici permangono ancora oggi preziose testimonizanze di queste antiche relazioni. Il volume ripercorre le tappe che portarono al solenne giuramento con Carlo Emanuele II a Torino, grazie anche a un vasto apparato iconografico e a ricerche d’archivio.